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mercoledì 28 settembre 2011

Reiki la vita è meravigliosa

Ecco il nuovo video creato da Graziano Scarascia che fa riferimento ai talenti e risorse umane che ogni uno possiede e di cui spesso ci dimentichiamo.In un mondo competitivo e veloce come quello di oggi credere in se stessi e avere fiducia in se diventa fondamentale. Il genere umano spesso nei momenti di difficoltà ha saputo dare il meglio di se.

mercoledì 21 settembre 2011

Tirocinio Reiki settimanale

Ieri sera siamo entrati nel vivo del tirocinio settimanale che si svolge ogni lunedi nella sede principale di Caserta,



il tirocinio si e' svolto con la solita tranquillita' di sempre abbiamo condiviso le nostre esperienze ,le nostre emozioni sentendoci sempre piu' uniti e indifferenziati nella tipica atmosfera che si crea in un gruppo Reiki.

L' approfondimento di alcune tecniche base ha rappresentato l'inizio della lezione ,quindi partendo dalla meditazione base ( gassho ) ,siamo pasati alle tecniche del bagno a secco ( Kenyoku ) , completando la sequenza con la tecnica per la purificazione dello spirito( Joshin Kokyuu-Ho ).

La lezione e' prosegita con la parte teorica ; ieri il master ha affrontato uno dei problemi psicologici piu' limitanti per ognuno di noi ossia : " Gli schemi mentali " derivanti dai condizionamenti sociali e ambientali e dalle decisioni prese quando eravamo bambini le quali pur essendo obsolete sono ormai integrate nel nostro inconscio quindi contribuiscono in modo determinante a costruire la nostra struttura caratteriale cosi come appare all'esterno.

In quanto schemi messi in atto al di fuori della consapevolezza, li attuiamo sotto forma di automatismi precludendoci la possibilita' di vedere tutto quello che realmente ci appartiene e nell'inconsapevolezza li avvertiamo a livello conscio come manifestazione di un disagio fisico o psicologico che continua ledere la nostra integrita' provocando frustrazione e senso di impotenza .

La parte teorica si e' conclusa con il richiamo a uno dei 5 principi ( Solo per oggi Lavora sodo -su te stesso- )e con l'invito a d osservarci e scrutarci al fine di divenire consapevoli di quelli che sono gli schemi che piu' ci condizionano e limitano nella realta' quotidiana.

La serata si conclude con gli scambi Reiki .

Un grazie di cuore ai miei compagni di viaggio e naturalmente al Master che ci ha regalato una serata ricca di emozioni e spunti atti alla nostra crescita sia personale che spirituale .

Un abbraccio di Luce a tutti

Costanza ReikiLife

mercoledì 7 settembre 2011

REIKI ED EMOZIONI

L'infelicita'e la felicita', sono dinamiche interne, estensibili all'essere umano appartenente ad ogni tempo, cultura razza e popolo. Spesso la gente si rivolge agli operatori Reiki per problemi di ordine sia fisico che psicologico i quali causano disagio e infelicita'. Da sempre la gente ricerca la felicita' sposandosi, lavorando per risparmiare i soldi che le consentiranno di comprare l'oggetto desiderato, oppure abbraccia una religione.Alcuni bramano la felicità nel presente, altri sono disposti a sopportare tutto se gli si assicura la felicità nella prossima vita,altri ancora seguono le orme del personaggio Pirandelliano " Mattia Pascal ".
Ma qualsiasi sia la via scelta non fà altro che provocare una dispersione e uno spostamento di energia psichica che parte dal DISORIENTAMENTO, per arrivare allo SDRADICAMENTO. Il punto, è che NOI tendiamo ad aspettarci che la felicità provenga da eventi esterni o ancora peggio da un altra persona. Ma tutto ciò ,è solo una proiezione che alimenta la prospettiva psicologica che la felicità possa provenire da qualcosa posta al di fuori di noi. E fino a quando non saremo disposti a fare un lavoro di introspezione continueremo a proiettare all'esterno, su eventi o persone il nostro bisogno.
Una delle tecniche che ci consente tale tipologia di lavoro è appunto il REIKI, il quale ci permette in modo consapevole di creare un ponte tra la dimensione conscia e l'inconscio, consentendoci di vedere la parte di noi occultata dai condizionamenti che la società richiede (o che noi stessi ci imponiamo).
Il Reiki favorisce quindi il lavoro introspettivo, il quale ci consentirà di guardarci dentro, scoprendo tutti gli aspetti Sè rifiutati dalla coscienza ed espressi in qualità di idee-forma o sintomo psicosomatico.
Una parte determinante nel gioco degli automatismi comportamentali, è svolto dalle emozioni, le quali anch'esse
rientrano nella categoria dei comportamenti condizionati prevalentemente dalla famiglia, siano esse espresse o peggio ancora,represse.
Reiki , è energia che scuote le nostre difese, guidandoci e accompagnandoci in un viaggio che parte dall'esterno del nostro centro per condurci fino ad esso.... solo allora potremmo vederci e decidere di esprimere ciò che di autentico è in noi, la consapevolezza di cio' che risiede all'interno di noi conduce all'espressione del vero Sè .
L'attivazione al Reiki di 1° livello, segna il punto di partenza del viaggio che ci condurrà alla scoperta della nostra Anima, con esso stabiliamo un primo contatto con il nostro corpo e con il senso della nostra vita e quindi con le nostre emozioni autentiche.
Avviene l'incontro con il Bambino Interiore, il quale da una parte è gioioso e spensierato dall'altra è arrabiato, rattristato,impaurito e angosciato
Durante l'esercizio di 1° livello, esploriamo e vediamo finalmente le espressioni provenienti da quella parte di noi bisognosa di attenzioni e riconoscimenti necessari alla strutturazione e a uno sviluppo sano del senso di identita'.
Tali bisogni nel bambino, se trascurati o peggio ignorati li ritroviamo in eta' adulta, sotto forma di emozioni congelate , ossia " blocchi energetici."
Proseguendo il viaggio lungo la strada del Reiki, approdiamo alla 2° tappa , il II Livello.
In questa fase ,il Reiki ci fornisce gli strumenti affinchè il riconoscimento dei condizionamenti ambientali ed emozionali precedentemente riconosciuti, possono essere affrontati e consapevolmente sostituiti con dei modelli piu' funzionali ed adeguati alla realta' presente.
Questo, è il tratto di strada durante il quale emerge la conflittualità interna , gli opposti si scontrano . E' questo, il punto in cui lo studente, impara l'uso appropriato degli strumenti che gli sono stati forniti ( Simboli e tecniche ).
La strada è in salita, percorrerla diviene un atto di volontà individuale, durante il quale percepiamo il nostro pensare e il nostro provare emozioni come qualcosa che ci unisce al mondo e ci riconduce al nostro centro, scindendo le emozioni introiettate dall'esterno con quelle che sono proprie del nostro Sè, lasciando andare il passato, perdonando i torti subiti, siano essi reali o presunti , cercando l'integrità nell'unione delle parti in conflitto potremo perdonare gli altri e sopratutto noi stessi , risconoscendo che molte delle responsabilità attribuite all'ambiente esterno (genitori ,famglia ,società , ecc.ecc), in realtà sono scaturite dalle decisioni e dalle reazioni emotive assunte in età infantile ,se le quali, sono state confermate dall'ambiente, si sono cristallizzate nel nostro inconscio , divenendo espressione di quella che è la nostra Maschera sociale.
Le emozioni introiettate e integrate che manifestiamo al di fuori della consapevolezza ,sono facilmente individuabili , poiche' esse si esprimono con espressioni verbali stereotipate ,ne sono un esempio ,frasi del tipo : " Mi fai arrabbiare ; cosi' mi fai sentire triste ; mi stai facendo angosciare ,ecc...
Il II Livello, ci guida alla consapevolezza che nessuno e' in grado di farci arrabbiare, rattristare,deprimere ecc.,ma che siamo noi con le nostre insicurezze, le nostre debolezze a scegliere di esprimere un sentimento anziche' un altro.
La prova tangibile la riscontriamo nel fatto che se mettiamo a confronto due o più persone che affrontano la stessa situazione, possiamo notare che ognuno di loro reagirà in modo diverso...., chi con la sua TRISTEZZA , chi con la sua RABBIA , chi con la sua PAURA , ecc.
Quindi ,e' durante il secondo livello che si squarcia il velo di Maya ,durante questo tratto di strada, finalmente siamo in grado di RI-CONOSCERCI, e quindi , se vogliamo ...,possiamo assumerci la responsabilità di ciò che siamo, di ciò che pensiamo e proviamo. La formula su scritta, " TU MI FAI ..." non esiste più, poichè , adesso mi vedo... e vedendomi so che sono IO a scegliere la rabbia,la tristezza, il rimpianto ecc.... come reazione ad uno stimolo proveniente dall'esterno.A questo punto, io so di essere responsabile di ogni mio singolo pensiero , comportamento ed emozione che attuo e che provo !
Il completamento del percorso Reiki si attua con il III livello , il quale operera' a livello di coscienza unificata,superando ogni dualita' a livello sia percettivo che cognitivo della realta' estesa a tutti i piani esistenziali .
Il processo di cambiamento ,iniziato con il I livello e' ormai giunto al termine , l'individuo e' ormai consapevole di cio' che accade dentro di lui , a questo punto, possiede tutti gli strumenti per gestire al meglio le dinamiche interne, le quali continueranno ad evolversi verso piani sempre piu' alti di coscienza terrena e spirituale.
Le emozioni non rappresenteranno piu' quelle dinamiche disorientanti e destabilizzanti che causano " infelicita' " ,
ma esse rappresenteranno la parte piu' bella e' autentica di noi...
Esse saranno l'espressione del nostro Bambino Interiore , finalmente ascoltato, compreso, accolto e amato, poiche' solo riconoscendo questa parte di noi ,potremo sentire la gioia di essere vivi , vedendo cosi la grandezza e lo splendore di questo universo che ci contiene e che noi a nostra volta comteniamo !!!!
Un abbraccio di luce a tutti voi!
Costanza ReikLife

giovedì 25 agosto 2011

Reiki la via oltre la limitazione per raggiungere la liberta'.

Nel corso dei secoli, con il susseguirsi delle varie culture la parola "libertà ", ha assunto un significato sempre più vasto e rilevante suscitando nell'uomo reazioni ed emozioni di varia intensita'. In questo contesto, prenderemo in esame l'aspetto più limitante che la libertà sottintende, tale affermazione riferita al concetto di libertà?, appare contraddittoria ma se consideriamo che il desiderio di libertà nasce dalla consapevolezza di vivere una realtà limitata e limitante, ci accorgiamo di essere intrappolati in schemi mentali costituiti da norme, regole e convinzioni le quali sono in parte indispensabili per una civile e pacifica convivenza nell'ambito sociale. Per cui deduciamo che la prima causa limitante, deriva dalle regole che la società impone, infatti esse, sono comunque  le fondamenta sulle quali si basa qualsiasi aggregazione sociale, tale fenomeno non è circoscritto al ristretto gruppo comunitario di appartenenza ma è chiaramente esteso a livello di città, nazione e popoli.

Esse risultano indispensabili per rendere vivibile l'esistenza dell uomo sul pianeta terra, evitando cosi il crearsi di situazioni insostenibilmente anarchiche .

Alle norme socio-culturali, si aggiungono, i condizionamenti di ordine famigliare, costituiti da fattori ereditari e caratteriali, provenienti dalle figure influenti nella crescita e nello sviluppo della personalità del bambino.

Tali figure, nella nostra società sono prevalentemente rappresentate dai genitori i quali sia a livello conscio che inconscio trasmettono ai figli le loro convinzioni sull'educazione la società e la vita, condizionando cosi' la fisiologica e' consequenziale acquisizione esperienziale dell'individuo.
Strutturandoci cosi, sotto l'influenza di condizionamenti socio-culturali e famigliari, ci ritroviamo ad aver bisogno di quei limiti, in passato imposti ma ormai integrati sia nel nostro inconscio collettivo che individuale . Ormai, essi rappresentano gli schemi che conosciamo e che in quanto tali ci rassicurano.

A questo punto entra in gioco la contraddizione su citata ,per quanto rassicuranti siano quegli schemi , essi risultano comunque condizionanti e limitanti , finendo con il soffocarci e il levarci quello spazio vitale al quale tanto aneliamo .Quei limiti obsoleti ,nel presente divengono l'alibi dietro il quale ci nascondiamo giustificandoci con le classiche frasi autobloccanti , riconoscibili facilmente nei seguenti esempi : MA...; NON POSSO ; VORREI, MA... ; MI PIACEREBBE, PERO'... ;" .Andando avanti ci accorgiamo che tutti quei ma e se..., condizionano la nostra vita, provocandoci malessere e disagio .

La tensione interna cresce e con essa affiora il bisogno di libertà ,la quale ci spinge al desiderio di evadere da quella gabbia dorata nella quale ci eravamo rinchiusi.

Desideriamo la liberta', la bramiamo e allo stesso tempo la temiamo !

Essere " LIBERI ", significa abbattere tutte le sovrastrutture mentali, costruite nell'arco della nostra esistenza .

Tale processo comporta un grande atto di coraggio ,poichè ci priva di tutte le certezze, le quali pur essendo autolimitanti, erano per noi ormai familiari.

Perseguire la libertà, comporta prima di tutto l'abbandono dell'ideale di libertà, il quale generalmente a livello soggettivo è anch'esso una sovrastruttura mentale costruita in modo tale da essere irraggiungibile. Mentre a livello sociale, tale concetto è generalmente associato alla libertà di espressione e di azione. Ma tutto questo, è vera libertà ?

Riflettendo su questo quesito, la mia risposta è NO! Posso essere libero di pensare ( secondo gli schemi introiettati dall'ambiente ); libero di agire (in base a modelli comunque introiettati dall' esterno ); libero di scegliere la città in cui vivere (portando comunque con me il bagaglio di condizionamenti accumulati nel corso degl'anni ). No questa non può essere la vera libertà, ma solo un ideale destinato ad infrangersi alla prima difficoltà.

La libertà di cui sto parlando io non e' qualcosa di visibile all'esterno, ma un sentimento che nasce dal profondo del nostro essere, ossia la LIBERTA' INTERIORE.

A questo punto vi chiederete se sto scrivendo qualcosa sul Reiki o sulla psicologia....., le due discipline in realta' hanno dei punti in comune, entrambe si prefiggono l'obiettivo della crescita interiore, la quale comporta l' abbattimento delle sovrastruttura dietro le quali ci nascondiamo, pur di non vederci per quello che siamo realmente.



Sono ancora in molti a pensare che Reiki sia solo uno dei tanti metodi di guarigione basato sulla filosofia olistica. Si, Reiki è anche questo e tutti lo conosciamo sotto questo aspetto ma il punto sul quale voglio porre l' attenzione è rappresentato dal fattore soggettivo legato alla pratica del Reiki .
Tale fattore è direttamente sperimentato da ogni praticante durante l 'esercizio di tale metodo.

Esso in maniera dolce ma efficace, ci conduce verso un percorso di crescita personale, graduale, profondo e permanente; infatti, attraverso la sua azione, ci collega con la parte di noi piu' intima e autentica, la quale sepolta sotto una coltre di divieti, condizionamenti e difese, non riesce ad emergere, impedendoci così di vederci e RI-CONOSCERCI per quello che realmente siamo. Il Reiki squarcia il " Velo di Maja ", mostrandoci e ricongiungendoci al nostro vero Sè. Questo ci consente di liberarci in maniera consapevole, ossia, guidati da una volontà libera, dalle sovrastrutture imposte e auto-imposte, di tutto ciò che non è proprio della nostra vera natura. Solo a questo punto, possiamo scegliere in modo autonomo,guidati da una consapevolezza che è propria della nostra vera identità, ovvero, scegliere in completa autonomia!

Questa è la liberta' alla quale dobbiamo ambire, questa è la libertà che il Reiki ci dona! Tale processo evolutivo non è ne facile ne indolore, ma comunque indispensbile al conseguimento di quello stato che ho precedentemente esposto, ossia : " LA LIBERTA' INTERIORE " . Avendo conseguito questo obbiettivo, IO SONO, e in quanto tale, IO POSSO... , ascoltarmi ... per ascoltare, comprendermi... per comprendere, perdonarmi ...per perdonare,amarmi... per amare e solo a questo punto "guarirmi per guarire " !!

Reiki, quindi ci fornisce i mezzi per poter scegliere liberamente quando e come vivere le nostre esperienze, ci rende liberi ,permettendo al nostro MAESTRO INTERIORE, di emergere per mostrarci quella scintilla Divina che in noi, da sempre risiede. Reiki ci guida, ci incita, a perseguire l'indipendenza, poichè è solo attraverso di essa, che possiamo godere di quello che lo splendore della vita ci offre, in ogni attimo, in ogni respiro... sento che, "io sono " parte di questo immenso oceano di amore che e' la vita!......
Amici.... Il Buddha , afferma che noi siamo cio' che pensiamo; con il pensiero abbiamo costruito il mondo e' questo ,e' avvenuto grazie al pensiero " libero ", quel pensiero inspirato dalla scintilla divina che in noi risiede e non a quello dettato delle proiezioni del nostro sè inquinato dai condizionamenti socio-culturali. Reiki, quindi è il sentiero che ci guida verso la nostra vera essenza, la via che ci conduce all'incontro, al ricongiungimento con la nostra dignita' di esseri umani. Ciò che mi preme sottolineare a questo punto, è la terminologia che ho usato nella definizione di Reiki in quanto,VIA e SENTIERO, poiché, tale è la sua funzione. IL mezzo per raggiungere la meta, di qualsiasi natura essa sia, risiede in noi, e' parte integrante del nostro essere, ci appartiene da sempre ; IL MEZZO SIAMO NOI !....
E nulla di ciò che risiede al di fuori di noi può darci di piu' di cicche già siamo, solo comprendendo questo comprenderemo che siamo già liberi! Che siamo già REI-KI !!!! Quando avremo acquisito questa consapevolezza, molti dei blocchi e dei condizionamenti, non faranno più parte di noi del nostro modo di percepire la realtà circostante e alla parola "LIBERTA ", attribuiremo un significato del tutto nuovo e soggettivo .
Un significato più autentico !!!

Graziano Scarascia.

mercoledì 23 febbraio 2011

Reiki Meditazione guidata

Bellissima meditazione sul chakra del cuore.

Il centro italiano di formazione per operatori Reiki mette a disposizione una meditazione creata da Graziano Scarascia per attivare il chakra del cuore. La meditazione e guidata dovete dunque solo mettervi comodi e seguire le indicazioni provenienti dalla voce dell'autore. La meditazione per avere un migliore riuscita andrebbe fatta in un momento di calma in cui non si viene disturbati. Per avere un audio migliore si consiglia l'ascolto con l'ausilio di cuffie accustiche. La meditazione può essere scaricata dal link che vi poniamo in questa pagina. Una volta salvato sul vostro pc potete ascoltarla.

Il centro vi augura una serena meditazione !! sono graditi anche i vostro feedback che potete postare a fine pagina.
Link per scaricare il file ===> Meditazione Reiki chakra del Cuore

Reiki e Blocchi Bioenergetici

Il SISTEMA ENERGETICO PRIMARIO

Ogni individuo, alla nascita, possiede una sorta di unità di elaborazione energetica che, similmente al processore dei moderni computer, elabora flussi e le strategie energetiche del soggetto. Tale unità d’elaborazione energetica viene denominata Sistema Energetico Primario (S E P) ed accompagna il soggetto fin dal momento in cui egli è concepito. Essa, quindi, gestisce tutti i tipi di energia che ineriscono la persona, da quella fisca a quella spirituale, incluse le altre, cioè quelle che in genere vengono associate ai chakras o ai corpi sottili dell’aura. Come il processore del computer (il famoso CPU -central process unit-), però, il SEP ha bisogno di dati da elaborare. E dove li prende? In effetti questi dati vengono “letti” dal SEP nella “eredità energetica”  dell’individuo. In altre parole ciascuna persona, quando nasce, così come eredita un codice genetico, così porta dentro di sé una sorta di registro che possiede i dati della costituzione energetica, un vero e proprio “imprinting” bioenergetico. Cosa fa il SEP? Va in questo registro (simile alla memoria fissa del pc), prende i dati e li elabora producendo come risultato finale un percorso esperimentativo, un progetto di esperienze che occorrono al singolo individuo per maturare in termini di evoluzone spirituale. Le esperienze di cui si parla sono quelle che nella vita ciascuno di noi fa. Se io vado al supermercato nel giorno x e vivo l’esperienza y, ciò significa che il mio SEP ha stabilito quel percorso esperimentativo. Come fa il SEP a trarre frutto dall’esperienza? Il sistema elabora e produce un complesso di energie che, tramite l’azione del soggetto sarà impiegato per vivere una certa esperienza: energie del moto per recarsi al supermercato, stato d’animo del momento, stato di salute psichico e fisico, ecc ecc. Questo complesso energetico subirà un certo tipo di variazione durante l’esperienza stessa e poi ritornerà all’individuo che l’ha generato. In questa maniera il portato esperimentativo verrà incamerato dall’individuo con i suoi risvolti positivi e negativi. Così il SEP avrà prodotto e completato il suo compito. Alla fine del ciclo vitale, con la Morte si avrà avuto un certo grado di evoluzione che lo Spirito poi porterà con sé per farne uso della nuova “eredità energetica” che sarà base del successivo ciclo.
I blocchi energetici:

Accade spesso che il ritorno del complesso energetico da un’esperienza sia talmente carico di significati negativi che l’individuo non riesce ad assorbirlo. Egli, cioè non riesce a far sì che anche i risultati fortemente negativi abbiano comunque un risvolto positivo in termini di evoluzione. Ciò può dipendera da diversi fattori: effettivo grande impatto emozionale, inadeguatezza della psiche a vivere una esperienza intensa, ecc. Allora cosa succede? In questo caso il “bolo” di energia complessa che ritorna dal fatto esperimentativo non viene “sciolto” ed assorbito nella struttura energetica del soggetto (così come dovrebbe avvenire) ma rimane raggrumato e sospeso all’interno della struttura stessa divenendo "limitante" per essa. In altre parole l’individuo “rimuove” psicologicamente il fatto accadutogli ma così facendo copre una piaga impedendole di essere curata. Si è creato, così, un "blocco energetico".

Bisogna stare attenti a non cadere nel tentativo di banalizzare l’argomento, ritenendolo improbabile poichè non scientifico. Tuttaltro!

Molti esperimenti di Kinesiologia pongono chiaramente in evidenza come questi nuclei energetici nocivi abbiano una ben dcumentabile influenza sullo stato di salute della persona e sulle caratteristiche energetiche generali del soggetto. Il più classico è quello del braccio teso. Invitando una persona a tenere un braccio orizzontale e a ricordare contemporaneamente un fatto o una sensazione lieti, si può notare come occorre una buona dose di forza, da parte del diagnosta , per abbassare l’arto dell’individuo. Al contrario, occorre molta meno forza allorchè ad essere rammentati siano sensazioni o fatti spiacevoli. Volendo essere ancora più incisivi nel dare una base neurofisiopatologica a questi fatti, va ricordato che la muscolatura striata volontaria (quella dei muscoli scheletrici per intenderci) è dotata, oltre che delle fibre connesse alla corteccia celebrale (e quindi direttamente dipendenti dallo stato di coscienza e dalla volontà del soggetto), anche di una innervazione (motoneuroni o fibre gamma) che sfugge al controllo cosciente e che, diversamente, è sotto il controllo del subconscio. Queste fibre hanno una potente azione inibitoria o, per converso, eccitativa sulla fibra muscolare.

Può avvenire, così, che il furore scateni una incredibile forza in un uomo oppure che la paura lo indebolisca al punto da renderlo completamente inerme. E tutto ciò senza che la parte coscente possa intervenire. Un esempio chiaro: un adulto che è stato troppo punito da bambino, in genere, è una persona che non sa reagire e non riesce a trovare il coraggio di ribellarsi ad un suo aggressore che, mettiamo, gli ha dato un ceffone.

Ciò perchè egli ricorda la violenza subita da bambino e la sua impotenza ribellarvisi e quindi rivive lo stato di inerzia che lo riporta a sottostare al torto subito. Ecco, così, che il blocco energetico relativo a quelle esperienze “indebolisce” la vita “bioenergetica”, nel senso più ampio del termine, di quella persona. C’è di più: ciascuna esperienza, per affinità (per simpatia = stesso sentire), va ad aggregarsi, rinforzandolo, sul blocco primario aumentandone, così, la grandezza e, logicamente, la nocività. Esistono blocchi su tutte le sfere energetiche ed in tutte le combinazioni possibili: blocchi emotivi, dell’istintualità sessuale, spirituali, ecc.

Il sistema energetico secondario di difesa:

Allorchè si è stabilito un blocco, è necessario che questo venga gestito ed isolato per limitarne il più possibile la lesività. A far questo è il sistema energetico secondario di difesa (S E S D). Tale sistema è incaricato della gestione dei blocchi. Questa energia viene richiesta dal SESD al SEP che gliela trasferisce riducendo il patrimonio energetico utile alla gestione della vita materiale ed energetica del soggetto. Sa la riduzione è protratta e marcata allora la persona si ammala e alla fine può morire per azzeramento delle quote di energia. Dire, per esempio, che una persona è morta i crepacuore non è un semplice modo di dire. Significa, invece, che le esperienze che ha vissuto e che non è riuscita ad assorbire hanno prodotto blocchi energetici così grandi che per essere gestiti dal SESD hanno comportato l’azzeramento delle energie a disposizione del SEP per la gestione dell’attività vitale di quella persona.

Gli interventi sulla struttura energetica dell’individuo:

I'operatore Reiki ha bisogno, come fatto irrinunciabile, di inquadrare bene la tipologia bioenergetica del soggetto. Egli, prima di impiegare le più svariate tecniche (ad esempio, il byo-sen reiki, la scansione dell’aura per inividuarne le lesioni) per rilevare i blocchi bioenergetici della persona in osservazione, deve assolutamente raccogliere la più ampia anamnesi del soggetto. Ciò può intuirne l’imprinting energetico. Studiare attentamente, con domande, osservazioni, un paziente, porta il l'operatore a configurarne la struttura energetica di base e, raccogliendo i suoi ricordi, scavando, anche dolorosamente, in profondità nella storia del paziente potrà inquadrare le patologie di quegli, inserendole correttamente nella struttura energetica di base. Sapere, ad esempio, che un giovane è vissuto in una famigli benestante nella quale ambedue i genitori lavorano, che, magari , il giovane ha vissuto con il nonno gran parte della sua infanza fa intuire che lo Spirito, che in quel giovane si è incarnato, aveva preordinato quel tipo di espetimentazione. I'operatore, però, centra il suo obbiettivo nel momento in cui comprende che quel giovane poteva vivere molto più facilmente alcune esperienze (e quindi sviluppare certi tipi di blocchi) che non altre. Per esempio poteva, rispetto a un ragazzo coetano povero ma con l’affetto dei genitori, sperimentare la solitudine e non il dispiacere di non poter cambiare d’abito per andare ad una festa. L’abilità dell’operatore sarà ancora maggiore nel momento in cui, in blocchi multipli, deformati e complicati dal tempo e da esperienze affini (simpatia), riuscirà ad isolare ed enucleare, portandolo fuori, il blocco madre, quello che ha magnetizzato tutti gli altri successivi.

Avere tutte queste informazioni chiaramente rendono più efficiente e rapido l'intervento da parte dell'operatore.
Quest’ultimo, infatti, riterrà in seguito, fondandosi sulla corretta diagnosi bioenergetica, di impiegare le tecniche energetiche più idonee  per favorire la rimozione del blocco energetico. Normalmente nel Reiki di stampo occidentale non si da assolutamente enfasi alla parte diagnostica in quanto non viene ritenuta importante perche viene lasciato questo onere all'intelligenza supriore energetica che sa sempre cosa fare. Diverso il punto di vista del Reiki cosi detto originale che viene praticato in giappone dove invece si da molta importanza alle capacità di percepire l'energia sottile da parte degli operatori. Infatti diverse tecniche come per esempio il Byosen o Reiji cosi come altre tecniche che servono ad ampliare la sensibilità psichica del praticante. In Giappone nel primo grado Sho Den ci si allena alla percezione del Hibiki, appunto, l'energia sottile in disarmonia. In questo modo sembra evidente che l'implicazione dell'operatore, nel processo dinamico che si esplica con utilizzo delle svariate tecniche, sia molto utile nel raggiungimento del risultato. Prendendo però questo modello come esempio emerge in modo evidente come l'attuale iter formativo non può assolutamente sodisfare le competenze richieste. Ma di questo parlerò in un altro articolo.

Reiki Master
Graziano Scarascia



martedì 22 febbraio 2011

Reiki "la scelta"

Un altro interessante video creato da Graziano Scarascia Reiki master del centro italiano di formazione per operatori Reiki. In questo video mette sotto la lente di ingrandimento come le nostre scelte determinano poi la direzione della nostra esistenza. Un video che sicuramente da spunti di meditazione e fa riflettere.